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Concerto dei cinque Sensi

Piccolo omaggio all’universo della percezione
Recital attoriale e musicale

Con
Arnaldo NINCHI
Mariano RIGILLO
Nino CASTELNUOVO
Angiola BAGGI
Sergio AMMIRATA

Su testi di
Giovanni ANTONUCCI
Stefano CAVALLO
Laura DE LUCA

Musiche originali di
Walter CENTOFANTE
Cristian LENTINI
Orlando ORLANDI
eseguite dagli autori:

Echoesthree trio

con la partecipazione di
Stefano FUSIELLO
al pianoforte
e
Giordano RIEM
al sax

Giovedì 18 ottobre, ore 17:15
Hall Policlinico Universitario Agostino Gemelli



 

Svolgimento

  1. Intro e saluti

     

  2. Primo monologo:
    “Il Gusto” di Giovanni Antonucci
    con Arnaldo Ninchi
    che duetterà con un sax

    Secondo monologo:
    “Il Tatto” di Laura De Luca
    con Mariano Rigillo
    che duetterà con un basso

    Terzo monologo:
    “La Vista” di Giovanni Antonucci
    con Nino Castelnuovo
    che duetterà con una batteria

    Quarto monologo:
    “L’Udito” di Laura De Luca
    con Angiola Baggi
    che duetterà con una chitarra elettrica

    Quinto monologo:
    “L’olfatto” di Stefano Cavallo
    con Sergio Ammirata
    che dialogherà con un pianoforte

     

  3. Presentazione dei CD
    Cinque voci Cinque sensi, Emmebiedizioni
    e
    Concerto dei cinque Sensi – by Echoesthree, Diapasonmusic
     


L’idea del progetto
nasce in seguito ad un seminario di studio organizzato dalla cattedra di Filosofia Morale dell’Università degli Studi Roma Tre, per il quale mi furono commissionati cinque saggi dedicati ai cinque sensi. Due di questi cinque saggi sono tuttora pubblicati sulla rivista web dell’Università, a questo indirizzo:
http://www.babelonline.net/home/003/index.asp

L’ipotesi di fondo è che il rapporto dell’uomo di oggi con la propria sfera “sensibile” sia solo apparentemente esaltato (viviamo dentro una ininterrotta tempesta di stimoli fin troppo ricchi e provocatori), mentre di fatto la nostra percezione è continuamente violentata e insieme repressa, maltrattata ed offesa da un disordine globalizzato di immagini, rumori, sapori, odori e sensazioni tattili.

Trasferendo nel formato teatrale gli spunti contenuti in quei saggi, ho pensato di umanizzare al massimo (in tal senso ho sensibilizzato anche gli altri due autori coinvolti) il rapporto di ciascuno di noi coi nostri cinque sensi, senza dimenticare di tarare tutto il discorso alla destinazione primaria e specifica di questo recital: l’intrattenimento dei degenti, l’invito a riflettere sul rapporto col proprio corpo e con una fisicità correttamente intesa, la necessità di fronteggiare la malattia e/o la sofferenza interiore interpretandole come un passaggio a volte inevitabile dell’esistenza.
In questo senso, in tutti e cinque i monologhi è reiterata una frase che li lega e ne svela la coesione, a dispetto delle diversità stilistiche: “un giorno ci sarà solo musica”.
La frase vuole evocare l’avvento di un’armonia futura, di una pacificazione dell’uomo con se stesso e con tutto il creato, quando tutto potrà essere goduto nel rispetto della persona umana, al riparo da qualsiasi squilibrio ed eccesso.

(ldl)
 

In sintesi
 

Il gusto
Il protagonista è un obeso, cui i medici hanno imposto una dieta per lui intollerabile.
Egli vagheggia sapori di pietanze gustate fin da quando era neonato (a cominciare dal latte materno) rivelando così il suo rapporto con i sapori come una chiave di lettura privilegiata del suo modo di stare al mondo. L’excursus attraverso queste squisitezze proibite lo porterà alla decisione finale volutamente provocatoria ma di cui si assume coscientemente tutte le responsabilità: violare il divieto dei medici e darsi, per una volta almeno, alla pazza gioia.


Il tatto
A parlare è, con una esplicita concessione al teatro futurista, un Brivido di Tenerezza. Egli lamenta la fine della Tenerezza nei rapporti umani, l’insinuarsi della logica dell’Uso dell’Altro, la morte dell’amore e della Cura per il prossimo. Parlando come la buona coscienza, racconta la propria nascita ai margini di un amplesso, e poi anche la sua profonda consapevolezza del dolore, della sofferenza e della consolazione. Con un linguaggio molto concreto, ci invita al gusto ritrovato di carezze rispettose e caste, al recupero di una sana conoscenza tattile fra tutti noi.  


La vista
Il protagonista è un attore di una certa età, ancora piacente, con problemi alla vista, cui l’oculista ha prescritto un paio di occhiali. Perfettamente in bilico tra il mondo della estrema visibilità, cui il suo lavoro lo obbliga (sempre in scena!) e il rischio incombente della cecità, egli si interroga sul misterioso equilibrio fra ciò che è visibile e ciò che invece deve restare nascosto. Anche per lui la decisione finale sembra essere solo provocatoria. Fare a meno degli occhiali perché ciò che veramente conta non si trova necessariamente alla luce.
(Per una… dolorosa ma commovente coincidenza, l’interprete di questo monologo sarà Nino Castelnuovo, che da alcuni anni soffre di gravi problemi alla vista, peraltro affrontati con grande coraggio e serenità!)  

L’udito
Unica protagonista femminile del recital, è una… corda di chitarra, che attende fedele e paziente il tocco del suo chitarrista. Non sempre l’artista è libero di esprimersi come vorrebbe e di lasciarsi andare alla sua passione per la musica. La denuncia implicita è nei confronti di un mondo tragicamente privo di armonia, in cui sempre più spesso vengono meno l’ascolto e l’attenzione reciproci e inesorabilmente si assottiglia lo spazio disponibile per l’amore e per la bellezza…

L’olfatto
Di tono straniato e comico, impressionistico e bizzarro, affatto diverso, stilisticamente, dagli altri quattro, questo monologo presenta il dialogo di un naso… con se stesso! In un delirio di autocelebrazione, il naso, metafora dell’olfatto, si arroga il diritto di sintetizzare tutti gli altri sensi, di riassumere, in un’ineffabile essenza, il senso stesso della vita! Il finale ad effetto è assicurato.


LE MUSICHE ORIGINALI

Ad ogni senso è stato abbinato uno strumento

Gusto: sax
Tatto: basso
Vista: batteria
Udito: chitarra
Olfatto: pianoforte

Nelle parti recitate i singoli strumenti eseguiranno degli assoli di accompagnamento. In finale, i cinque strumenti eseguiranno tutti insieme la suite orchestrata dal titolo “Il sesto senso”.

Il CD “Cinque voci Cinque sensi” edito da Emmebiedizioni conterrà la registrazione dei cinque monologhi in duetto con i cinque strumenti

Il CD “Concerto dei cinque Sensi by Echoesthree, edito da Diapasonmusic conterrà 6 pezzi originali:
- Il gusto con Giordano Riem al sax
- Il tatto con Cristian Lentini al basso
- La vista con Orlando Orlandi alla batteria
- L’udito con Walter Centofante alla chitarra
- L’olfatto con Stefano Fusiello al pianoforte
- Il sesto senso: suite orchestrata tutti insieme

La sfida, in ciascuno dei pezzi solistici è stata quella di esaltare le singole timbriche, lavorando sulla materialità degli strumenti per suggerire il senso abbinato. Ad esempio per il gusto la pastosità dello strumento a fiato, per il tatto la modestia e la forza di penetrazione del basso, per la vista i suoni “luminosi” e ariosi del rullante o i suoni secchi della cassa come lampi improvvisi, per l’olfatto i legati ariosi e gli ostinati del pianoforte, per l’udito l’incisività della chitarra elettrica. Una sfida linguistica ed espressiva nello stesso tempo.



Gli autori

GIOVANNI ANTONUCCI
Allievo di Giovanni Macchia e Giacomo De Benedetti, con i quali si è laureato all'Università La Sapienza di Roma nel 1965 con il massimo dei voti (Tesi: Il teatro futurista di F.T. Marinetti), è storico del teatro e dei mass-media. Già docente di Storia del Teatro e dello Spettacolo alla Facoltà di Magistero di Roma, è stato relatore in decine di convegni scientifici in Italia e all'estero (Francia, Belgio, Portogallo, Norvegia, ecc.). Numerosi anche i suoi seminari in varie università italiane.
La sua produzione scientifica è assai vasta e si estende dal teatro greco e latino alla drammaturgia e alla scena di questo secolo.
E' autore, fra l'altro, dei seguenti volumi: Lo spettacolo futurista in Italia (Roma, Studium, 1974), Cronache del teatro futurista (Roma, Abete, 1975), La regia teatrale in Italia e altri scritti (Roma, Abete, 1978), Eduardo De Filippo (Firenze, Le Monnier, 1980, 4ª ed. 1990), Storia del teatro italiano del Novecento (Roma, Studium, 1986, 4ª ed. 2002), Storia della critica teatrale (Roma, Studium, 1990), Storia del teatro italiano (Roma, Newton Compton, 1995), Storia del teatro del Novecento (Roma, Newton Compton, 1996), Storia del teatro antico (Roma, Newton Compton, 1997), Prix Italia 1948-1998. La radio e la televisione del mondo. (Roma, ERI, 1998), L'età dell'oro del teatro (Roma, Studium, 1999,), Storia del teatro futurista (Roma, Studium, 2005).
Editor di numerosi autori, ha curato, fra l'altro, I capolavori di Carlo Goldoni (5 voll., Roma, Newton Compton, 1992, 2ª ed. 1999), Tutto il teatro di Henrik Ibsen (4 voll., Roma, Newton Compton, 1993), Tutto il teatro di Salvatore Di Giacomo, (Roma, Newton Compton, 1991, 2ª ed. 1996), Il teatro. Facezie, autobiografie, memorie di Ettore Petrolini (2 voll., Roma, Newton Compton, 1993), Le opere di Gabriele D'Annunzio (11 voll., Roma, Newton Compton, 1995, in collaborazione con Gianni Oliva), I capolavori di Henrik Ibsen ( Roma, Newton Compton, 2003). Ha scritto l'introduzione a Tutto il teatro di Honoré de Balzac (Roma, Newton Compton, 1994).
Per la sua attività di storico del teatro ha vinto i due principali premi del nostro paese: il Silvio D'Amico nel 1975 e il Lucio Ridenti nel 1996.
Attivo da trent'anni all'Enciclopedia Italiana, ha scritto voci teatrali e televisive (ma anche cinematografiche) per l'Enciclopedia Treccani, il Dizionario Enciclopedico, l'Enciclopedia Dantesca, l'Enciclopedia Virgiliana. E' stato responsabile della sezione teatrale della Piccola Treccani recentemente uscita.
Ha diretto la collana di saggistica "L'evento teatrale"e ora dirige la collana "Paralleli". Critico e saggista militante ha collaborato a molti periodici culturali ("Studium", "Il Veltro", "Cultura e Scuola", "Il Dramma", "Sipario", "Hystrio", "Primafila" ecc.).
Dal 1989 al 1994 è stato critico teatrale de "Il Tempo". Dal 1995 de "Il Giornale", di cui oggi è critico teatrale e collaboratore per le pagine della cultura.
Membro delle Giurie di alcuni dei principali Premi teatrali: Flaiano,Vallecorsi, Diego Fabbri, Calendoli,Teatro Totale, etc, autore teatrale, traduttore, adattatore di testi in teatro e in TV, ha vinto nel 1996 con La finzione della vita il prestigioso Premio Vallecorsi. E' stato, inoltre, regista del Pigmalione di G.B.Shaw (2002), della Serata Betti (2003) e della Serata Futurista (2004).
Producer RAI di oltre un centinaio di programmi televisivi nel campo del teatro di prosa, oltre che della fiction e delle rubriche culturali, Giovanni Antonucci opera da molti anni nei mass-media, coniugando la teoria con la pratica. E' stato Direttore artistico del Teatro Stabile Privato Al Massimo di Palermo.
E' membro della Commissione Consultiva per il Teatro del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali.


STEFANO CAVALLO
Laurea in Lettere a La Sapienza nel 2002. Già collaboratore per l’Istituto Nazionale di Studi Romani con il professor De Caprio,  scrittore, radiogiornalista, fotografo e bassista. Dopo un periodo come corrispondente per la carta stampata (Il Tempo), nel 2004 lascia l'Italia per Buenos Aires, dove vive, spostandosi, per 8 mesi. In questo viaggio ha modo di incontrarsi con le persone e la cultura del Sudamerica: un’esperienza che inciderà decisamente nel suo modo di vivere e di scrivere.
Come scrittore ha pubblicato racconti (Totem), e poesie (Cittànuova, Il Filo, L’Eco del Serrasanta). Per la Radio Vaticana ha firmato il docu-fiction: Benedetto - Vita di Joseph Ratzinger nel 2005. Per Edizioni La Lontra esce nel 2006 il Florario di un marziano con le illustrazioni di Diego Romano, mentre è ora alle prese con vari spettacoli teatrali per bambini, ed il saggio-reportage Prigioni, seguito ad una inchiesta all’interno del carcere di Regina Coeli in uscita nel 2007 per L’Epos.
Come fotografo, alcuni suoi scatti hanno commentato Fuori dai binari, di Diego Romano (Francesco Coniglio editore, 2005) e Perché sono un’atea cristiana di Laura De Luca, per Sovera edizioni (2007).
Come musicista, “discepolo”di Gianfranco Gullotto, firma un'improvvisazione al basso nel progetto Il cielo, per l’etichetta Diapason, pure di prossima uscita.


LAURA DE LUCA
Radiogiornalista, autrice radiofonica, scrittrice e disegnatrice, lavora da oltre vent’anni in una grande emittente radiofonica sovranazionale. Caporedattrice, inviata speciale, autrice, regista e producer di documentari, inchieste, radiodrammi e serie di prosa, si dedica da anni all’approfondimento del mezzo radiofonico, sia attraverso l’insegnamento nel corso di Regìa e Linguaggio radiofonico presso lo Studio Paolino Internazionale della Comunicazione Sociale, sia attraverso conferenze e seminari.
Come scrittrice, ha pubblicato romanzi, saggi, audiofilm e libri illustrati. Nel 2001 avvia una sperimentazione in rete di fusione fra linguaggi diversi su questo sito. Primo frutto della sperimentazione polimediale è l’audiofilm illustrato Tre uomini, firmato con lo pseudonimo di Diego Romano, con musiche originali degli Echoesthree, poi edito da Rugginenti nel 2002 , 2° ed. 2006.
Sono del 2002  cinque saggi per l’Università degli Studi Roma Tre dedicati ai cinque sensi: Strana storia di una sordità, Elogio della tenerezza, Virtù della miopia, Parole e caramelle, Balocchi e profumi da cui nasce l’idea per il Concerto dei Sensi e per Cinque sensi cinque voci.
Come disegnatrice sigla 50 fra pitture, allestimenti e disegni a corredo del volume Florario di un marziano, di Stefano Cavallo, poi esposti a Pavia per la rassegna internazionale Fullcomics e si occupa anche di danza e di produzioni musicali. Nel 2004 progetta la colonna sonora di I have a Dream!, su musiche di Alberico Vitalini e degli Echoesthree, presentata alla XIV rassegna internazionale “Invito alla Danza”, curando anche la relativa edizione musicale, e nel 2005 sigla l’uscita del CD Strane coppie musicali del Novecento, con il patrocinio della Discoteca di Stato per l’etichetta Diapason. 

I compositori

ECHOESTHREE

La formazione base è un trio: Walter Centofante, chitarra e tastiere, Cristian Lentini, basso, Orlando Orlandi, batteria. In questa occasione il trio si avvale della collaborazione di altri musicisti: il tastierista Stefano Fusiello, di eccellente preparazione tecnica e sempre pronto per le necessità di supporto dal vivo, e il sassofonista Giordano Riem.
Agli inizi della carriera il gruppo ha siglato colonne sonore per cortometraggi indipendenti e spot radiofonici, esibendosi dal vivo in diverse occasioni, come nel caso del riadattamento in chiave rock progressive di Jesus Christ Superstar (1997).
Nel 2001 gli Echoesthree hanno firmato le musiche per l'audiolibro illustrato Tre uomini, di Diego Romano, che ha inaugurato le produzioni on line del gruppo lauradelucaANDfriends poi trasmesso da due network radiofonici nazionali: Nova Radio A e Blu Sat. Da questo lavoro è nato l' omonimo audiofilm edito da Rugginenti (2002 e 2006) in cofanetto polimediale contenente tra l’altro il CD con i 14 brani della colonna sonora originale.
Oltre a sigle radiofoniche e musiche di commento, gli Echoesthree hanno poi firmato un brano originale per la decima e ultima puntata della serie "Dieci volte novecento. Cose, fatti, persone del ventesimo secolo" della Radio Vaticana (2001), la colonna sonora del cortometraggio Rocco e il falco (2002) di Victor Rambaldi prodotto dalla Target video e presentato al festival internazionale di cinematografia di Giffoni (terzo classificato), il brano originale per l’audiofilm Tutti bravi ragazzi. Il sequestro Moro e sette testimoni involontari (Editrice Zona 2003) e, insieme al Maestro Alberico Vitalini, la musica per il balletto I have a dream! (con le voci storiche della Discoteca di Stato) rappresentato sul palco della XIV edizione della Rassegna Internazionale “Invito alla Danza” dalla compagnia Aton-Dino Verga danza su coreografia dello stesso Dino Verga (Roma 2004). Nel 2004 hanno portato a termine il progetto Strane Coppie Musicali del Novecento per la Discoteca di Stato ripensando in chiave rock Stravinskij, Satie, Gershwin e Schoenberg, uscito in CD l'anno successivo per Diapason. Nello stesso 2005 hanno firmato la colonna sonora per l'audiolibro Santità a che serve Dio?, per edizioni Socrates

Gli attori

Arnaldo NINCHI
Nasce a Pesaro, nel 1935, frequenta l’Accademia d’Arte Drammatica Silvio D’amico seguendo i corsi di Sergio Tofano, Wanda Capodaglio e Orazio Costa.
Ha lavorato con le più importanti compagnie italiane fra cui Teatro popolare italiano di Vittorio Gassman (Adelchi di Manzoni e Edipo Re di Sofocle) Proclemer e Ferrero (Santa Giovanna di Bernard Shaw), La compagnia dei quattro ( Andorra di Frisch e La bisbetica domata di  Shakespeare ) Salvo Randone ( Enrico IV di Pirandello)  De Lullo, Falck, Valli, Albani (Le tre sorelle di Cechov e Il giuoco delle parti di  Pirandello).
Ha partecipato a sei cicli di rappresentazioni classiche al teatro Greco di Siracusa (1960- 1998) Con la propria compagnia ha messo in scena Osborne, Sartre, Pirandello, Goldoni, Hampton, Ionesco, Bernard Shaw, De Benedetti, facendo molte tourneé in Sudamerica, USA ed Europa.
In televisione  ha lavorato sotto la direzione di Eduardo De Filippo in tre sue commedie, poi con Albertazzi, Corbucci, Bolognini, Ferrara e nella serie di Incantesimo.
Per il cinema lo ricordiamo in Rimini Rimini di Sergio Corbucci, in Cheeeese di Bernard Weber , protagonista di Magnificat di Pupi Avati e nel recente L’ombra di Federico II di Marco Cercaci.


Nino CASTELNUOVO
Nasce nel 1936, a Lecco. Esordisce nel 1959 in Un maledetto imbroglio di Pietro Germi ed ha una parte in Rocco e i suoi fratelli, 1960, di Luchino Visconti. Nella prima metà degli anni Sessanta lavora con grandi registi in ruoli importanti: Laura nuda di Ferrari e Giorno per giorno disperatamente di Giannetti, 1961, Un giorno da leoni, 1962, di Nanni Loy; Les parapluies de Cherbourg di Jacques Demy, 1964, Un mondo nuovo di De Sica e La calda preda di Vadim, nel 1966, in Francia; La taglia di Serge Bourguignon, negli U.S.A., 1965. Dopo aver raggiunto l'apice del successo dando il volto a Renzo Tramaglino nella miniserie TV I promessi sposi di Sandro Bolchi, dirotta la sua carriera verso il piccolo schermo, riservandosi comunque uno spazio importante per il cinema e per il teatro. Attore di grande carattere, versatile e poliedrico.


Mariano RIGILLO
Nasce a Napoli nel 1939, studente all'Accademia Nazionale d'Arte Drammatica, ha come maestri Orazio Costa e Sergio Tofano. Dopo il diploma, nella seconda meta degli anni'60, si afferma come uno dei piu promettenti interpreti teatrali, convincente sia nel repertorio classico (Seneca, Giordano Bruno, Shakespeare, Goldoni) che moderno (Bertolt Brecht, Giuseppe Patroni Griffi). Proprio con Patroni Griffi si mette in luce con Napoli, notte e giorno e Napoli, chi resta e chi parte e debutta nel cinema in Metti una sera a cena  di G.Patroni Griffi, 1969. Qualche anno dopo offre un eccellente prova indossando la divisa di uno spietato Nino Bixio in Bronte: cronaca di un massacro che i libri di storia non hanno mai raccontato di Florestano Vancini, 1972.
E' gia un attore affermato quando nel 1974 si cimenta a teatro con quello che verrà considerato uno dei suoi piu grandi successi, Masaniello (di Elvio Porta e Armando Pugliese). Contemporaneamente lavora anche in televisione dove partecipa a numerosi spettacoli di prosa, tra cui Il Mulino del Po di Sandro Bolchi, 1971, La morte di Danton di Buchner di Mario Missiroli, 1972 e La trilogia della villeggiatura di Goldoni ( di Mario Missiroli, 1975.
Nel 1981 rivisita il teatro di Raffaele Viviani curando l'allestimento di Pescatori, a cui seguira Zingari nel 1993. Rare restano, e comunque significative le sue apparizioni sul grande schermo (Regina, Salvatore Piscicelli, 1987), (Il postino, Michael Radford, 1994), (Un uomo perbene, Maurizio Zaccaro, 1999)..


Angiola BAGGI
Originaria di Monselice (Padova), inizia giovanissima con il doppiaggio e la radio (“Radio per le scuole”) Esordisce in televisione con Dedicato a un bambino per la regia di Gianni Bongioanni sulla vita di un bambino disadattato, primo impegno televisivo della RAI a sfondo sociale. Seguono Il segno del comando (1971), per la regia di Daniele Danza, altri due sceneggiati della serie “Dedicato a…” e I demoni da Dostojevskij per la regia di Sandro Bolchi.
Dalla metà degli anni settanta inizia le esperienze teatrali diretta ancora da Sandro Bolchi  al teatro stabile di Trieste, poi con la Cooperativa Teatro Oggi di Bruno Cirino portando in scena De Musset, Sartre, Molière, Pirandello, Strindberg, diretta fra gli altri da Aldo Trionfo, Gabriele Lavia, Antonio Calenda, Ugo Gregoretti e Nanni Fabbri. Con Grandiosa svendita di fine stagione di Stefano Satta Flores per la regia di Ugo Gregoretti vince la Maschera d’Oro nel 1982.
Torna in  televisione anche come conduttrice  e partecipando agli sceneggiati Cuori rubati, Processo di famiglia per la regia di Nanni Fabbri e Incantesimo.
Il cinema la vede in  Storia di ragazzi e ragazze e Dichiarazione d’amore di Pupi Avati, in Io e il re di Lucio Gaudino ma soprattutto in sala doppiaggio, dove dà voce a Fanny Ardant, Catherine Deneuve, Isabelle Huppert, Susan Sarandon, Jane Fonda, Felicity Husmann, Bo Derek, Kathy Bates e molte altre…


Sergio AMMIRATA
Animatore infaticabile, come autore, regista e primattore della Cooperativa La Plautina, che è attiva a Roma fin  dal 1965 all'Anfiteatro della Quercia del Tasso, quotata  sede permanente di spettacoli classici e contemporanei, nonché al Teatro Anfitrione.
Nume tutelare della Compagnia è, appunto, Plauto, da cui la Cooperativa prende il nome e di cui Ammirata, affiancato dalla moglie e partner di scena Patrizia Parisi, ha messo in scena quasi tutto il repertorio (Miles Gloriosus, Asinaria, Menecmi, Il Persiano, Le Bacchiali, La Pentola del Tesoro, Curculio, Anfitrione, Histriones, Pseudolus, Il Mercante, Càsina). La Compagnia, che è tra le più anziane della capitale, ha tra l’altro partecipato al progetto triennale "900 Europeo" con un nutrito programma di spettacoli. Nella sua carriera  pluridecennale Ammirata e La Plautina possono vantare migliaia di rappresentazioni di autori classici (oltre a Plauto, Machiavelli, Molière, Shakespeare, Goldoni, Cechov, Pirandello) nonché di molti autori contemporanei, nonché numerosi premi  tra cui il Premio Qualita' e Innovazione nei Servizi dell'Arte e dello Spettacolo - Regione Lazio – nel 1996.
La carriera di Ammirata non è estranea alla televisione e al cinema, dove ha lavorato diretto da Eduardo De Filippo, Leopoldo Savona, Fernando Di Leo, Pasquale Festa Campanile, Carlo Infascelli e Cesare Ferrario.



CONCERTO DEI CINQUE SENSI
è un progetto lauradelucaANDfriends


www.lauradelucaANDfriends.it
lauradeluc@libero.it

Produzione Diapason - P 2007 - C 2007

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